Filosofo per curiosità, poeta per amore, compositore per gioia, psicomotricista per professione: ha scritto prodotto e pubblicato il cd della cantante Margherita Avvento “L’ignota sognatrice” e composto con la consulenza storica del docente Giuseppe Dicevi un’opera musicale “L’ombra del futuro” che narra la storia delle vicende e delle intelligenze della Sicilia che, dal basso, hanno sognato e lottato per un’altra identità possibile. Ha scritto e composto con il docente Nicola Lo Bianco lo spettacolo “Migrantes: cercavamo braccia e sono arrivati uomini”, ha pubblicato un libro: “La comunicazione infranta” e una raccolta di aforismi “Del disamore e della speranza”, nonché diversi articoli e interventi nelle pubblicazioni di Giuseppe Dicevi e alcuni articoli di inchiesta sociale; ha partecipato in qualità di compositore musicale o animatore a molti progetti nella scuola (“Io non sapevo”, “Il progetto dal basso. Lo stato di diritto nella scuola e nel territorio” “La ricerca dei diritti perduti”ecc.). Dopo essersi laureato in filosofia con il massimo dei voti ha intrapreso un percorso formativo in psicomotricità: lavora da 15 anni con i bambini come psicomotricista ed esperto in difficoltà di apprendimento; è stato formatore degli educatori della Cooperativa sociale il Faro e ha lavorato per anni come animatore e educatore di diverse comunità alloggio per minori. Estimatore della scienza che non deve avere limiti nella ricerca ma non può dirsi assoluta come la religione che contesta, appassionato sostenitore dello spazio veritativo della filosofia che non può essere ridotta né a ideologia o a teologia mascherata nè a serva della scienza poichè, per Massimo, la verità abita, oltre la post verità, nel cuore e nel futuro degli uomini in quanto essa è ancora il divenire e l’ evoluzione della verità stessa nella storia e nella coscienza degli uomini. È altresì innamorato del pensiero mistico e delle tradizioni spirituali di tutti i tempi, battitore libero e sostenitore di una vita anticapitalista, creativa e multidimensionale, nelle parole, nelle opere, che non può separare l’eternità dal tempo, la verità dalla storia, la bellezza dalle contraddizioni, il caso dalla necessità, il nulla dall’esistenza perché tutto è collegato: l’amore, la morte e la comunicazione sono momenti indissolubili di unico mistero e processo della vita. Ogni mattina ringrazia la vita ripetendo i versi del suo maestro Isidoro Fogazza: “Con l’inconsapevolezza del mulo sono andato lungo sentieri vergini offrendomi alle stelle non ignoro di essere solo in questa folle avventura ma so di altre stagioni di altri sogni rappresi alle luci dell’alba … vengo da dove vado e dove vado è la sostanza di un sogno”.
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