Si interrogano sull’origine dell’universo, risolvono operazioni matematiche complesse, citano i filosofi ma fanno a pugni con gli standard di “normalità” imposti dalla società. Sono i bambini plusdotati, creature dall’intelligenza straordinaria ma dall’emotività estremamente fragile.
Le prime scintille si vedono a scuola, con i genitori spesso costretti a ritirarli dalle classi perché le lezioni sono troppo facili, perdono interesse e gli insegnanti non sanno cosa fare. Fino alle forme di disagio più acute, un po’ più grandi, quando possono ritrovarsi completamente isolati dal mondo.
I bambini plusdotati sono uno per classe
Secondo la letteratura scientifica i bambini plusdotati sono il 5% della popolazione scolastica, praticamente uno per classe. E proprio a scuola spesso questi bimbi non sono riconosciuti per le loro potenzialità, segnalati invece per irrequietezza e rifiuto delle regole. Alcuni arrivano all’asilo che sanno già leggere, altri alle elementari risolvono i problemi di aritmetica degli alunni delle medie. Per non parlare del loro enorme interesse se entrano in un museo delle scienze o davanti ad uno strumento musicale.
Il test Q. I. per misurare il livello di intelligenza
Piccole menti, grandi potenzialità. Il metodo scientifico più efficace per valutarne le capacità è il test del quoziente intellettivo. Un bambino nella norma ha un Q.I di 100. Un livello uguale o superiore a 120 indica un alto potenziale cognitivo, mentre un Q.I. minore di 70 denota una intelligenza sotto la media. I plusdotati hanno un Q.I uguale o maggiore di 130. Ma un voto alto al test dell’intelligenza è solo l’inizio della storia.
L’Italia non ha una normativa organica in materia
In Italia manca una normativa che affronti in modo organico il tema della plusdotazione. La “giftedness” invece in altre zone europee è materia di approfondimenti scientifici, sfociati in linee guida adottate dalle istituzioni. In Sicilia, a Messina, c’è un presidio dell’associazione Step Net, onlus con sede principale in provincia di Pavia fra le più attive a supporto del talento e delle emozioni dei bambini plusdotati. Il sodalizio conta su una rete di famiglie, insegnanti, dirigenti scolastici, esperti, psicologi e medici. Il presidio, fondato nel 2009, è accreditato presso il ministero dell’Istruzione.