Roald Dahl (1916-1990), britannico di origine norvegese, nella sua meravigliosa vita è stato tutto: scrittore, aviatore, spia e persino coinventore di un dispositivo medico per curare l’idrocefalia.
Un vissuto straordinario che confluisce e riaffiora nella sua produzione letteraria.
Concordo con chi lo definisce il più grande narratore del mondo.
Nessuno come lui nel giro di poche pagine riesce a farti ridere a più non posso per poi catapultarti nella più sconsolata commozione!
“The witches” è uno dei suoi classici più rappresentativi in tal senso.
Le ripugnanti e perverse “Streghe” di Roald Dahl non hanno nulla da invidiare alle inquietanti figure descritte dai fratelli Grimm.
Dotate di spaventosi poteri distruttivi e animate da un viscerale odio verso i bambini, le streghe di tutto il mondo eseguono diabolici piani sotto la direzione della terrificante e milionaria “Strega Suprema”.
Potrebbero incenerire chiunque con un solo sguardo, ma astutamente preferiscono presentarsi come insospettabili e comuni donne, se non addirittura come benefattrici di quei bambini che tanto disprezzano.
Il loro obiettivo è far sì che gli adulti si sbarazzino inconsapevolmente dei propri figli, mediante misteriose pozioni magiche che il lettore scoprirà da sé nei capitoli più avvincenti.
Le dettagliate descrizioni sul loro aspetto fisico e su alcune loro abitudini aiuteranno i piccoli lettori a riconoscerle, nonostante l’apparente normalità.
Ma ad un adulto consapevole – e magari un po’ sospettoso – difficilmente sfuggiranno le inquietanti (e casuali?) analogie con associazioni e gruppi di potere tuttora operanti e ufficialmente impegnati nella tutela del benessere dell’umanità e del pianeta, ma incoerentemente coinvolti in progetti di ricerca rischiosi per la salute dell’umanità.
Infatti, queste perfide streghe si radunano sotto la copertura di una società che organizza convention annuali per concordare segretamente piani di sterminio: THE ROYAL SOCIETY FOR THE PREVENTION OF CRUELTY TO CHILDREN (la Reale Società per la protezione dell’infanzia maltrattata).
Sono tanti i possibili parallelismi con l’attualità: si pensi ai bambini abusati da psicologi e assistenti sociali di Bibbiano, oppure ai bambini nigeriani vittime della sperimentazione di una nota azienda farmaceutica, o ancora a tutte le persone che hanno perso la vita o la salute a causa di politiche scorrette e criminose nell’ambito della farmacovigilanza (alla luce delle recenti intercettazioni della Procura di Bergamo).
Altrettanto misteriosa e inspiegabile l’inesauribile e onnipresente generosità della “Bill and Melinda Gates Foundation”, interessata alla cosiddetta “salute riproduttiva” e in prima linea nel finanziare l’Organizzazione Mondiale della Sanità, istituti di ricerca e aziende produttrici di farmaci e di profarmaci-immunostimolatori genici. Nel 2015 viene brevettato dal
Pirbright Institute, finanziato sempre dalla “Bill and Melinda Gates Foundation”, un gamma coronavirus manipolato con quattro inserti genici (per pervenire ad un vaccino). La medesima fondazione, in collaborazione con il World Economic Forum, partecipa nell’ottobre 2019 ad un’esercitazione da tavolo di pandemia da coronavirus, chiamata Event 201, presso Il Johns Hopkins Center for Health Security di New York.
Ancora più oscuri appaiono i rapporti fra National Institutes of Health degli Stati Uniti, EcoHealth Alliance e Istituto di virologia di Wuhan.
Senza andare oltre in digressioni pindariche, lascio alla curiosità del lettore l’opportunità di approfondire questi o altri “fortuiti” collegamenti e torno al nostro caro Roald Dahl, il quale probabilmente era consapevole, come prima di lui lo fu Charles Dickens, delle notevoli contraddizioni che gravano ancora oggi sull’infanzia, da una parte negata o sopraffatta e dall’altra iperprotetta dalle dichiarazioni dei diritti.
Roald Dahl era altrettanto consapevole della straordinaria forza dell’amore familiare, in particolare il piccolo protagonista del suo romanzo sarà in grado di affrontare le esperienze più drammatiche della vita proprio grazie all’amorevole sostegno della nonna.
L’autore non avrebbe potuto immaginare che un giorno uno strano incantesimo detto DPCM avrebbe separato nonni e nipoti…
Ma questa è un’altra storia.
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