I fatti
Il candidato sindaco del Movimento 5 stelle Maurizio Pascucci è stato al centro di una imponente polemica relativa ad una sua foto nel bar di proprietà di un giovane, marito delle nipote del boss Provenzano.
Il candidato sindaco nei giorni precedenti aveva parlato della necessità di non isolare i parenti dei mafiosi che non fossero essi stessi mafiosi.
La stampa ha unito le due cose in un cocktail velenosissimo, che è stato prontamente ingerito dal Movimento 5 stelle.
Ne è seguita la presa di distanze di Di Maio dal suo candidato e la revoca del simbolo.
Maurizio Pascucci non è corleonese di nascita, e ha una storia personale e politica di prima linea contro il sistema mafioso. È stato scelto dal Movimento, io credo con intelligenza, un candidato non nativo di Corleone proprio per evitare rischi di contiguità involontarie con il sistema mafioso.
La presa di posizione del Movimento non è pertanto relativa al rischio di infiltrazioni, che possono essere smentite facilmente, né dalle intenzioni da parte del candidato di stringere accordi con la mafia, circostanza rispetto la quale mette al sicuro la sua storia.
La questione è relativa solo al sentimento ed alla pancia dell’opinione pubblica. Il tema è più o meno: “che non si dica che il Movimento appoggia la Mafia”.
Sulla inopportunità politica della foto c’è poco da dire. Gli effetti devastanti che ha procurato alla candidatura dicono già tutto. E sebbene le intenzioni fossero buone, non andava fatta in questi termini ed in questo momento.
È indubbio che candidarsi a Sindaco a Corleone è un gesto con un valore simbolico che va oltre la sindacatura stessa.
Non a caso Il senatore Candiani e Igor Gelarda, rispettivamente commissario della Lega in Sicilia e responsabile per gli enti locali, hanno deciso di non presentare né lista né candidato a Corleone. Come Gelarda scrive sulla sua pagina, riteneva non pronta le Lega sul territorio per aprire quella discontinuità di cui a suo avviso c’era bisogno. So che la decisione e la scelta sono state molto travagliate e sofferte, perché se hai in animo di dare un aiuto alla tua terra è indubbio che Corleone ed i cittadini perbene di Corleone, che sono ovviamente la maggioranza, meritano una forte presenza della politica e delle istituzioni, se vogliamo anche più di altri territori. Ma, per l’appunto, in luoghi così simbolici non si improvvisa.
Il messaggio di Pascucci, lo abbiamo detto, è stato inopportuno nei tempi e nelle modalità. Ma nessun siciliano con un minimo di razionalità potrà darmi torto: è profondamente giusto nel senso. Il senso è che ciascuno sia chiamato a rispondere dei propri errori, e non degli errori dei suoi parenti. La Corleone che Pascucci promette di volere costruire con questo gesto è una Corleone che accoglie i suoi figli se non hanno colpe.
In paesi con una così alta contiguità mafiosa parole diverse significano consegnare alla Mafia, al nemico, decine se non centinaia di potenziali affiliati.
Ma è anche una voce di speranza per le giovani generazioni, per quei figli che non hanno scelto la propria strada e devono sapere che possono interrompere questa catena demoniaca, che non sono condannati al malaffare dalla loro origine, dalla loro appartenenza familiare, dal loro cognome.
Non esiste messaggio più cristiano e rivoluzionario di questo.
Trovo che la reazione dei vertici del Movimento 5 stelle sulla vicenda sia una pericolosa reazione isterica, che dà misura di almeno due gravi criticità.
La prima – e questa è per me solo una conferma avendo militato nel Movimento 5 stelle – è che non esiste una progettualità di squadra, non esiste un progetto politico condiviso. La mannaia del logo del Movimento dato e tolto per volere del leader politico distrugge ogni possibile dialettica interna.
A Pascucci non è stato concesso il beneficio del dubbio, nonostante la sua storia personale, il senso stesso della sua candidatura. Questo provoca, e provocherà sempre più, che chi ha qualcosa da dire di diverso dal pensiero unico proposto dal Movimento andrà altrove, lasciando nel Movimento sempre più e sempre solo coloro che ripetono senza pensare.
L’altro elemento è quello dell’incapacità di mantenere la barra dritta rispetto ad un pensiero giusto, se necessario per una volta tradendo il consenso social. La Politica (la P maiuscola è voluta) deve sapere essere anche questo: mantenere fede ad una visione e, se necessario, dialogare per spiegare quella visione.
Io credo che il Movimento 5 stelle attrae soprattutto brave persone. Temo però che questo parlare sempre e solo alla pancia e con la pancia possa tradurre l’operato di brave persone in un operato idiota e compulsivo. E così, nel caso di Pascucci, la necessità di dimostrare onestà a tutti i costi si trasforma in un grave atto di disonestà intellettuale, ed anche politica, perché ritirando il logo alla candidatura di Pascucci, non si è detto che si stanno aprendo le strade a Nicolò Nicolosi, esponente pleistocenico di un passato politico su cui la Sicilia, con il consenso crescente proprio al Movimento 5 stelle ed alla Lega, intende chiudere le porte.
E questa io credo la conseguenza etica della scelta di Di Maio, che io credo politicamente pesi come un macigno.
Spero vivamente che il popolo di Corleone si dia una speranza, e se ne freghi della Mafia ed anche di Di Maio e voti Pascucci.