Negli ultimi anni la “Lega Salvini Premier”, dopo l’esperienza della Lega Nord, si è ramificata nel Centro e nel Sud Italia per federare le specifiche esigenze territoriali del paese in una visione d’insieme attenta ai bisogni del popolo e delle diversità dei territori.
Cio ha significato il doversi confrontare con nuove realtà sociali, diverse rispetto a quelle delle regioni settentrionali.
È sulla base di questi presupposti e partendo dalla complessa realtà del territorio siciliano, territorio da sempre attraversato da connivenze tra classe politica e criminalità, che la nuova classe dirigente della Lega in Sicilia ha deciso di redigere il Codice Etico per gli iscritti e candidati nella Lega Salvini Premier ”, in base al quale vengono stabiliti precisi criteri per tesserarsi al partito.
Alla base di questo codice vi è una concezione della politica e del politico diversa da quella con cui i siciliani hanno da sempre vissuto , una concezione fondata su territorio, popolazione e valori etici.
Il “territorio” è un concetto che ritorna spesso all’interno del codice in questione: ad esempio gli ART. 3 e 4 impongono a tutti i tesserati di agire per il bene comune del territorio e della nazione in cui abitano e ad impegnarsi quotidianamente per migliorare le condizioni della propria terra, fatto questo non di poco conto per la Sicilia.
L’ART. 9 impone a ciascun eletto con la “Lega Salvini Premier” di rispettare gli impegni presi nei confronti degli elettori e di mantenere uno stretto
rapporto con la base elettorale del territorio in cui opera.
Questi articoli sono molto importanti poiché alimentano il senso di responsabilità civica dei tesserati e dei rappresentanti, i quali possono venire a formare un nucleo di cittadini impegnati ed intenzionati a creare una società giusta, che può espandersi coinvolgendo sempre più persone.
La “cittadinanza attiva”, derivabile dalla militanza attiva promossa da questo codice etico, è fondamentale affinché vi sia partecipazione alla vita politica e al processo decisionale da parte della popolazione, l’unico modo tramite il quale la politica non sia un qualcosa di imposto con “violenza” alla massa.
Solo chi vive ogni giorno un territorio può stabilire quali siano i problemi e le soluzioni possibili , e questo impone impegno e responsabilità individuale.
Da questo codice etico emerge chiaramente una politica basata su valori etici ben precisi, riguardanti sia la sfera pubblica, sia quella privata.
Il promuovere questi valori è di fondamentale importanza perché si viene a creare un modello di “uomo politico”, basato su un preciso sistema di valori, che può fungere da modello per gli altri individui e getta una netta discontinuità con la classe politica siciliana degli ultimi sessanta anni.
L’intento sottinteso al codice è quello di innescare così dinamiche che possono riassorbire la frattura tra le istituzioni e la popolazione e rendere possibile il perseguimento del bene comune , termine che compare nell’ART.3 del codice.
Fondamentale per quest’ultimo punto è l’ART. 10 il quale impone il divieto agli eletti sotto il simbolo della “Lega Salvini Premier” di utilizzare la loro carica per fini personali, ma sempre e soloin vista del bene comune e dello sviluppo del territorio in cui opera.
Un altro importante elemento del codice etico è rappresentato dall’ART.7 il quale stabilisce il divieto di tesseramento a chi ha riportato condanne penali per reati contro la pubblica amministrazione, chi è coinvolto in indagini per associazione mafiosa, associazione a delinquere, violenza sessuale, abuso su minori e disabili, pedopornografia e reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti, oltre che condanne superiori ai 24 mesi per altri delitti non colposi.
Dall’insieme degli articoli che compongono il codice etico appena analizzato può essere dedotta una categoria del politico attento al territorio e alla popolazione che vi risiede , che ha una sua coscienza etica ben definita e in base ad essa agisce politicamente e vive quotidianamente e che, infine, rispetti le leggi dello Stato non per paura di incorrere in pene e condanne, ma per virtuosità d’animo.
Anche la politica ne esce rigenerata poiché riscopre le sue origini, il suo essere nata a stretto contatto con i cittadini ed il territorio e, in tal modo, attuare la funzione pedagogica che le è propria, ovvero quella di formare veri cittadini e non “sudditi” di vecchi meccanismi “politici” clientelari e collusi con la criminalità.
Oltre che un modello di politica nuova relativo alla regione Sicilia, il codice in questione rappresenta una sintesi di due diversi lati della politica valida in generale, ovvero quello tecnico-amministrativo, poiché l’eletto con la “Lega Salvini Premier – Regione Sicilia” si impegna a trovare soluzioni efficaci per i problemi del territorio in cui si trova ad operare, e quello etico-morale, poiché tutti i tesserati al partito si impegnano a rispettare un preciso codice di condotta etica, oltre al dover rispettare determinati requisiti per quanto riguarda i carichi penali e i processi a carico.
Questa sintesi è fondamentale poiché crea uno spazio comune tra etica e politica: quello di un’etica politica, ovvero l’individuazione dei valori etici su cui deve esser fondata la politica, e di una politica etica, ovvero l’attività politica stessa svolta a partire dai principi etici individuati.
Questo spazio che a noi può apparire nuovo è in realtà un ritorno al modo originario e genuino con il quale la politica ha avuto origine e si è mostrata nel suo nucleso essenziale nell’antica Grecia.
La politicaèper i Greci, in particolare Aristotele è il teorizzatore di questa concezione, l’arte della conciliazione tesa a creare, a partire da situazioni di conflitto sociale, spazi di accordo consensuale, oltre che come luogo in cui i cittadini partecipano alle decisioni pubbliche.
La politica è considerata la più nobile delle scienze pratiche, poiché mira al bene più nobile, ovvero quello dei cittadini, perseguendo la felicità (e non solo il benessere economico) della città. Il politico è chiamato da Aristotele ad essere saggio, ovvero deve saper deliberare in modo corretto per raggiungere la felicità della società, la nostra odierna capacità di risolvere problemi attraverso le competenze tecnico-amministrative, e ad essere virtuoso d’animo, in particolare fondando la sua attività politica sulla virtù della giustizia, nel doppio senso di capacità di rapportarsi agli altri in modo corretto e di capacità di dividere oneri e onori in modo equo tra i cittadini. Per Aristotele non ci sono alternative:o il politico governa nell’interesse dei cittadini perseguendo la giustizia, o è un tiranno che strumentalizza la politica per i suoi fini personali.
Il sistema della democrazia rappresentativa è entrato in crisi nella moderna società di massa e, per riassorbire questa frattura, vi è bisogno di una politica radicata al territorio e alla popolazione, una politica che, per essere giusta, deve permettere la partecipazione dei cittadini alla vita politica attraverso l’ascolto dei loro problemi e l’elaborazione di soluzioni efficaci.
Deve essere una politica che parte dal basso, dalle tensioni che attraversano la società al fine di risolverle, e non che discende dall’alto, quasi a voler imporre un “ordine” precostituito alla società. Il “bene comune” non è dato una volta per tutte, ma è da ricercare di volta in volta all’interno degli interessi specifici dei territori e nelle dinamiche sociali di un particolare contesto storico.
Nella storia nazionale italiana un esempio di buona politica, nel senso appena delineato, è rappresentato dal federalismo del periodo dell’unificazione della penisola, capeggiato dalla figura di Carlo Cattaneo.
Egli lottò a lungo contro il progetto di centralizzazione del potere attuato dalla casata sabauda, opponendo un progetto politico federalista, attento ai bisogni delle popolazioni residenti i vari territori componenti il neonato stato italiano, e alle differenze intercorrenti tra la parte settentrionale e meridionale della penisola.
In continuità con la tradizione politica federalista italiana, il nuovo soggetto politico della “Lega Salvini Premier”, rappresenta un’importante opportunità per la rigenerazione politica dell’intera penisola italiana poiché mette a disposizione di tutte le regioni italiane la sua competenza tecnico-amministrativa e l’esperienza maturate in decenni di attività politica.
La nuova classe dirigente siciliana firmataria del codice etico ha accolto in pieno questa opportunità lanciando un messaggio all’elettorato, ovvero quello della volontà di portare finalmente in Sicilia la buona politica, fondata sui bisogni dei cittadini e del territorio e sui valori etici fondativi della nostra società e cultura.