È giusto considerare il problema immigrazione strettamente collegato alla sicurezza dei cittadini? Gli stranieri hanno un tasso di criminalità più alta rispetto agli italiani, oppure si tratta di esagerazioni mediatiche che servono ad alcuni leader politici per attirare facili consensi?
Gli stranieri regolari rappresentano circa l’8% della popolazione residente in Italia. Eppure sono, dati alla mano, il 33% della popolazione carceraria italiana. Sebbene questo dato ci porti a riflettere, tuttavia potrebbe non essere esaustivo, perché gli italiani sono in grado ottenere più facilmente misure alternative al carcere, in quanto rispetto agli stranieri hanno una casa o un lavoro stabile (Cfr., Diritto Penale Contemporaneo, F. Palazzo, Immigrazione e Criminalità – PDF).
Proviamo allora ad osservare un dato più oggettivo, quello degli stranieri denunciati o arrestati. Nel primo semestre del 2018, lo dice l’Istat, il 32% degli arrestati/denunciati era straniero, contro il 29% del 2017. Con un aumento del 4,5% in un anno. E tra questi solo il 20% degli immigrati denunciati lo era stato per immigrazione clandestina e/o oltraggio o resistenza a pubblico ufficiale. Quindi, anche al netto di questo, il tasso di stranieri denunciati è attorno al 23%, quasi tre volte rispetto gli stranieri presenti nel Belpaese.
Alcuni studi individuano nei soggetti irregolari la maggior parte degli autori di reati tra stranieri. Addirittura uno studio del 2014 di Confcommercio denunciava una propensione a delinquere degli irregolari 57 volte superiore rispetto agli italiani. Rapportato il numero di denunce/arresti alla popolazione residente, nel caso degli stranieri siamo al 4,78% contro l’1,07% degli italiani, con un tasso 4 volte e mezzo maggiore.
E poi esiste anche una forma di specializzazione dei reati. Sempre dati ufficiali alla mano, il 55% dei furti «con destrezza» è commessa da soggetti stranieri. Così come il 51,7% dello sfruttamento della prostituzione e della pornografia minorile. Il 45,7% delle estorsioni, il 45% dei furti in abitazione e il 41,3% di ricettazioni.
Anche per quanto concerne le violenze sessuali gli stranieri detengono un triste primato. Come riporta Il Sole 24 ore, dall’estate del 2016 a quella del 2017 il numero delle violenze sessuali commesse da stranieri è stato del 37,5% del totale, pari a 1.478 casi. Basti pensare, oltre al caso di Desirée, anche il brutale assassinio di Pamela Mastropietro, fatta a pezzi, e per il quale è stato arrestato un nigeriano.
Se questi dati li incrociamo con il fatto che gli Italiani tendono a non fidarsi del loro sistema giustizia, ecco che ne esce fuori la paura del diverso e dell’incontrollabile. Secondo l’OCSE, solo il 24% si fida del sistema giudiziario italiano, significa che il 76% non si fida. Peggio di noi, al mondo, solo gli Ucraini e Cileni! Ecco una buona ragione per avere timore, più dei cittadini di altri paesi, di accettare il diverso.
Qui nessuno ha paura dell’uomo nero, come nelle favole, anche se molti italiani sono in grado di scandalizzarsi di più per un uovo tirato al volto o per una foto dell’acqua minerale, che per una ragazza fatta a pezzi. Qui il punto è che c’è un problema sicurezza collegato all’immigrazione, specialmente, ma non solo, quella degli irregolari, problema al quale lo Stato italiano deve dare delle risposte ai cittadini per bene, italiani o stranieri, che vivono nel nostro paese.