La maggior parte dei giovani che nutre la speranza di rimanere a lavorare al Sud è obbligato all’apertura di Partita IVA (la Sicilia è quarta per nuove aperture), conosco parecchi ragazzi che l’hanno fatto.
Facciamo vari esempi:
-Un giovane neo-laureato in Infermieristica per iniziare la sua attività lavorativa;
-Coloro che sono in possesso di un terreno agricolo, magari per la produzione di uva;
-Coloro che preferiscono lavorare da casa, in maniera autonoma.
Non riguarda soltanto i giovani, ma ad esempio anche coloro che, oltre al loro lavoro da dipendente o magari pensionati, hanno la volontà di aprire, per esempio, un B&B nella propria città.
Per definizione, la Partita IVA è un numero di 11 cifre che identifica una società o una persona fisica titolare della stessa.
“La denominazione fa espresso riferimento all’IVA (imposta sul valore aggiunto), imposta indiretta che si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi eseguite in Italia dai titolari di partite IVA e che incide sul consumatore finale a seconda dei beni o dei servizi acquisiti”.
“Chiunque eserciti un’attività economica abituale e continuativa d’impresa commerciale, artigiana o industriale sotto forma di ditta individuale o di società, oppure come libero professionista, è soggetto all’obbligo di apertura di partita IVA”.
Secondo i dati Eurostat, l’Italia ha una percentuale di liberi professionisti pari al 23,8%, seconda alla Grecia con il 29%, rapportati ad una media europea pari al 14%.
Così nel nostro Paese ci sono circa 5,3 milioni di partite IVA e lo scorso anno, per effetto di alcune agevolazioni di accesso, ad avviare attività da liberi professionisti sono stati circa 400 mila.
I lavoratori autonomi vivono perenni stati di ansia e preoccupazione, legati alla difficoltà della gestione del tempo, lavorando 12 ore al giorno, anche Sabato, Domenica e giorni festivi.
Non sono soggetti a ferie, a giorni di malattia, e la difficoltà a crearsi una famiglia, soprattutto per donne che pensano alla maternità, è sempre più grande.
I problemi non sono solamente di natura morale, perché dal 1° gennaio 2020 nella nuova legge di Bilancio, in conseguenza alle modifiche alla flat-tax, è subentrata una novità: coloro che nel 2019 hanno aperto una partita IVA, avendo contemporaneamente un reddito da lavoro dipendente o assimilato, sono costretti a rinunciare alla loro attività autonoma.
Ciò non riguarda un numero ristretto di persone, ma stiamo parlando di 10 mila lavoratori iscritti al regime forfettario.
Molti possono pensare “è giusto che chi già percepisce una pensione o uno stipendio non possa godere di un regime agevolato”, ma quello che molti possono ritenere ingiusto, in Paesi come l’America è la normalità.
Per i lavoratori autonomi americani “
Negli Stati Uniti si diventa liberi professionisti per scelta, e non per necessità, in Italia invece sembra quasi una condanna.
Avere un portfolio diversificato e lavorare per più clienti rappresenta una maggiore sicurezza rispetto ad essere legati a un unico datore di lavoro”.
Cosa c’è di sbagliato ad essere dipendente, e allo stesso tempo titolare di partita IVA? Perché non si può godere di un regime agevolato semplicemente per il fatto di avere altre entrate?
Questo spirito di ottimismo, che hanno i self-employed americani, perché non può anche essere presente tra i lavoratori italiani?
In Sicilia siamo di fronte ad una realtà nella quale è difficile trovare impiego, e mettersi in proprio può essere un vantaggio per tutti quei giovani che non riescono a trovare una professione adeguata sul mercato del lavoro.
Con la libera professione, ciascuno è il datore di lavoro di se stesso, quindi può essere un vantaggio non stare alle condizioni di un capo magari dispotico, e tutto dipende dalla propria gestione.
La crescita d’iniziative imprenditoriali in Sicilia è sempre più in aumento (attività che riguardano l’allevamento degli animali, la coltivazione del fondo, o legati all’accoglienza turistica come Casa Vacanze o B&B).
Che poi, pensandoci bene, il 15% sui redditi delle persone fisiche e delle società ha un effetto positivo sul PIL del paese, nonché sulla domanda interna.
Ancora, se si rientra tra le varie categorie che sono destinate ad agevolazioni, come imprenditore donna, nuova impresa, persone sotto i 35 anni, è possibile accedere a regimi forfettari, finanziamenti a fondo perduto e sconti sulle imposte.
Con la nuova legge di Bilancio, invece di creare occupazione sembra che si stia creando disoccupazione.
E’ opportuno quindi sottolineare come la scelta di svolgere un’attività autonoma, dell’apertura di una Partita IVA, deve essere un beneficio e non un detrimento, un encomio e non una condanna.
In Sicilia nel 2019 “le iscrizioni presso i registri delle Camere di Commercio sono state 5.230 contro 4.149, con un saldo positivo di 1.081 imprese pari a un +0,23% rispetto allo stessoperiodo dell’anno precedente.
La partita IVA con regime forfettario, o flat tax, prevede un’aliquota pari al 15%, e nessun altro lavoratore ha un’aliquota così bassa.
La flat tax al 15%, senza eccezione alcuna per coloro che già hanno un lavoro dipendente, può diventare un aiuto per questi lavoratori autonomi, già gravati dal fisco e dalla burocrazia.
I liberi professionisti si sentono completamente ignorati dal mondo politico, poiché nessuno si occupa di fornire loro una qualche forma di tutela in caso di disoccupazione.
I commercianti, primi possessori di Partita Iva, diventano vittime di un sistema politico che invece di aiutarli, li costringe ad abbassare le serrande.