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- Pensieri in forma di parole, per invitare ad una riflessione per punti sui nostri tempi, le nostre debolezze e le nostre speranze.
- Non credo nella crocefissione e nella resurrezione; non credo nella teologia della caduta e della redenzione, credo nella teologia della liberazione, della creatività, della gioia originaria. La Pasqua è una rinascita senza crocefissione, una liberazione senza peccato, una condivisione senza colpa da riscattare. Una celebrazione della vita che si rinnova. Una benedizione originaria. Crea la scissione chi vede e vive nella scissione. Buona Pasqua a tutti comunque la intendiate.
- Il capitalismo e le sue pecorelle replicanti, inconsapevoli e smarrite, ma desiderose della verità del gregge odiano la filosofia. Secondo voi perché? Ripassiamo. Socrate affermava che il principio della democrazia consiste non già nella volontà della maggioranza ma nel diritto della minoranza di esprimere un dissenso! Socrate oggi direbbe che un governo senza opposizione è una entita’ mostruosa, a Socrate chiuderebbero il sito perché rivendicherebbe il diritto di essere una voce sempre critica, libera e fuori dal coro di tutti gli schieramenti! La cicuta no. È da cattivi e lor signori sono buoni e democratici. Buona Pasqua. Buona liberazione dalla informazione parziale e viva sempre la controinformazione libera
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La filosofia, Vernant ce lo spiega benissimo, nasce come logos che viene messo in comune in mezzo nella piazza e quindi diventa dialogo. Nasce insieme alla democrazia e al concetto di giustizia. La verità è qualcosa che scopriamo o costruiamo insieme. La filosofia dovrebbe essere ancora questo e, soprattutto, insegnare la flessibilità cognitiva ovvero a stimare e apprezzare un mondo, una visione nella sua costruzione interna anche se non si condividono taluni presupposti. Insegna a valorizzare anche ciò che non condividi. A sapere sostare nel dialogo e stare nel.disaccordo.
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Quanto più conosci tanto più diventi aperto e capace di dialogare con tutti. Meno sai più sei arrogante perché quel sapere ti serve a darti una identità. Se hai forza e sei in salute non imponi e non hai bisogno del sapere per imporre o avere una identità. La filosofia vera è una cura dalla volontà egoica e del tiranno inconscio che dimora nel nostro cuore arrogante come brama di avere sempre ragione. Uno spazio di mediazione e di flessibile intelligenza costruttiva.
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Tutto è collegabile attraverso l’intelligenza. Marx con Nietzsche. Gramsci con Gentile. L’infinitamente grande con l’infinitamente piccolo. La fisica quantistica con la teoria della relatività. La cultura della sovranità popolare con il cosmopolitismo vero. Soltanto l’ intelligenza con la stupidità non sono collegabili. Gli spinotti non sono compatibili.
- L’intelligenza dialoga con la stupidità e la comprende. La stupidità (o la malafede) dialoga con la intelligenza e la condanna. Ma anche in questo caso l’intelligenza fa di questa condanna un dono di comprensione e ringrazia lo stupido ovvero comprende la propria stessa stupidità nel volere insistere a dialogare con la stupidità.
- La speranza rende schiavi? Non ascoltiamo gli schiavi del disincanto. Bisogna precisare: la speranza passiva di sicuro: immaginare ciò che non è, ma restando sempre uguali a noi stessi, è una trappola, ma dirlo mi pare una banalità filosofica, piuttosto vedere ciò che è e imparare a stare radicati dentro il presente ci aiuta fare di tutto per convogliare tutte le energie residue per trasformare la situazione attuale e non cedere a una speranza impotente. La speranza attiva, tuttavia, è ineliminabile. L’uomo si sarebbe estinto se non fosse stato sempre accompagnato dalla fiducia che ciò che faceva, dalla speranza che la barriera che infrangeva, avrebbe rinnovato la vita. Il salto oltre non sarebbe stato possibile mai e la vita dell’uomo in quanto un infinito oltrepassare si sarebbe estinta. Scrive Ernest Bloch. “La speranza è in ogni caso rivoluzionaria. Non si possiede mai la sicurezza, è vero, ma quando non si ha alcuna speranza ogni agire è impossibile a priori.
- Come scrive il poeta che amo Eluard “Sono un uomo in preda agli altri sono un uomo che vive contro la morte. Lavoro con tutto il corpo e sono una canna pensante. La mia volontà e la mia speranza hanno costruito un mondo. Sono un uomo sulla terra col suo sudore e col suo tormento. Sono un uomo che comprende. Ho tutti i diritti, ho tutti i doveri. Eccetto quelli che fanno soffrire i miei fratelli. “
- Chi non ama se stesso noi dobbiamo temerlo poiché saremo vittime della vendetta e del rancore (che nasce dal disamore per se stesso). Cerchiamo di sedurlo all’amore di se stesso. Nietzsche. Gli invidiosi sono anime infelici, sono gli ultimi uomini. Quando passeranno via, o meglio si trasformeranno, queste anime infelici, complessate, impotenti che elaborano pensieri solo per colpire ciò che non comprendono o condividono e che, nella loro smisurata ignoranza, pretendono di imporre il significato dei loro piccoli pensieri al mondo? L’invidia è il sentimento più anti creativo e meno orgasmico che esista. Bisogna desiderare il successo degli altri perché gli altri siamo noi stessi per altri sicché si tratta di una scelta intelligente anche perché l’ invidia, come in uno specchio, mostra ciò che siamo e ci inchioda alla piccolezza del nostri desideri e alla miseria psicologica dei nostri pensieri. Una vita orgasmica è una vita anti invidiosa: una vita liberata o che brama liberarsi. Una vita anti compulsiva. Staniamo gli invidiosi ma con creatività, senza cadere nella trappola della provocazione, senza colludere con il loro rancore, staniamo gli invidiosi con il sorriso della brezza del futuro, con uno specchio in mano ridendo o danzando, osserviamo coloro che si rinchiudono nelle tane e nel sottobosco dei loro sotterranei pensieri; staniamo, se siamo davvero coraggiosi, anche noi stessi, perché nel cuore di ciascuno di noi alberga il veleno dell’invidia e della tirannica volontà di potenza; liberiamoli da loro stessi liberando la energia delle nostre stesse emozioni distruttive verso un’ altra direzione….non condanniamo una emozione negativa, anche essa è energia ma osserviamola allo specchio e liberiamo l’energia verso altra direzione…. non facciamoci toccare e agganciare dallo sguardo pietrificante della Medusa delle emozioni distruttive. Occorre uno sguardo creativo che metta in moto lo sguardo giudicante o pietrificante della medusa. Uno sguardo che trasformi la paralisi in creatività. Noi avventurieri dell’ignoto e precursori dell’uomo futuro viviamo oltre il piccolo significato che tali anime pretendono di imporre al mondo. Che costoro abbiano modo di vedere il loro sabotatore interno e andare oltre oppure fuggiamo da tali relazioni tossiche e danziamo oltre noi stessi giacché, come scrive Nietzsche, e vale la pena ripeterlo “chi non ama se stesso noi dobbiamo temerlo poiché saremo vittime della vendetta e del suo rancore. Cerchiamo di sedurlo all’amore di se stesso”
- La vera cultura osserva lo spettacolo triste del conflitto tra piccolo borghesi ignoranti che la odiano contro semi colti arroganti che la intendono come tono e identità classista da mettere in mostra. La vera cultura è al di là di entrambi. La filosofia non nasce nelle università e come attività specialistica ma come pensiero della cittadinanza e della democrazia. La cultura non è ornamento della mente né pregio di anime solitarie o di classi privilegiate, ma essenza dell’uomo e possesso di tutti gli uomini; la gente non lo capisce: pensa la cultura come un passatempo borghese, come riempirsi la testa di informazioni ma la mente non è un vaso da riempire bensì un fuoco da accendere dice Plutarco. E’ lo stesso fuoco dell’ amore che non può essere separato dal pensiero. La cultura non è l’ opposto della natura e della vita, ma il fiore più bello, la manifestazione più alta, di quella potenza creatrice della vita che tutti ci connette e abbraccia.
- L’ ateo profondo e l’uomo di fede intelligente sono compagni di strada nel cammino verso la verità. Non l’ ateo volgare, il laicista fondamentalista, ideologia dell’ ultra capitalismo, e l’uomo di fede, qualunque essa sia, dommatico e dalla mentalità infantile. Ateismo contro fede è una battaglia da retroguardia. È l’ ultra capitalismo materialistico di oggi che sta distruggendo tutte le religioni. Né fede dommattica né ateismo volgare ma ricerca e passione comune per la conoscenza animata da spirituale amore per la vita. Sia Dio che il nulla sono una forma di fede. Il cammino del logos e dell’ Amore deve essere valorizzato unitamente senza lotta. Ci vuole la massima forza del pensiero con la massima aspirazione del cuore. È come usare due gambe, allora possiamo correre o danzare. Se continuiamo a fare litigare una gamba contro l’altra procediamo zoppicando.
- La filosofia non cambia il mondo è vero ma essere idioti lo peggiora.
- Per chiarire il pensiero precedente vorrei specificare se la logica ci sostiene, che non vale il contrario ovvero che essere non idioti vuol dire essere necessariamente filosofi. Non tutti i non idioti sono filosofi, per fortuna, ci sono ancbe uomini intelligenti non filosofi, non tutti gli intelligenti sono filosofi ma tutti gli idioti sono di sicuro non filosofi. Inoltre per filosofi non intendo i laureati o i professori di filosofia. Potrebbe esserci qualche professore di filosofia non filosofo ma non idiota oppure benanco qualche professore o laureato idiota e quindi anche non filosofo. Insomma o uno scrive un aforisma o ragionamento articolato per spiegare bene.
- Si può essere molto colti e specialisti ma idioti se idiozia vuol dire una visione che separa e si separa dalla comprensione del tutto.
- Pasolini dice che l’uomo è umile se massimamente ignorante o altissimamente colto. In mezzo c è la semicultura borghese che corrompe e si da un tono, una identità e si separa dagli altri mentre la vera cultura ti avvicina al cuore degli altri e ti dà capacità di comunicazione e di interazione con il mondo e con la differenza. Abbiamo bisogno di un sapere affettivo, relazionale che coltivi e stimoli empatia, non di un sapere razionalizzante che dia potere e dominio dell’uomo sull’uomo. La cultura è capacità di comunicazione con tutti.
- Se Socrate rinascesse e cercasse il dialogo nei social riprenderebbe la cicuta subito. “Dio mio sono passati secoli e secoli ma non è cambiato nulla: costoro non sanno di non sapere. Costoro credono di sapere.” Il dialogo muore di aborto prematuro nella culla nella ripetizione e contrapposizione non dialettica dei monologhi. Che questo blog faccia crescere il bambino del dialogo, che non resti nella culla, non muoia di inedia, venga nutrito e proceda intanto carponi oltre la logica dicotomica della contrapposizioni e luoghi comuni.
- L’uomo è pensiero che deve seguire la sua strada, filosofica e scientifica, senza limiti ma anche spiritualità, amore, creatività artistica. L’uomo è un essere multidimensionale. La domanda non è se Dio c è o meno ma se c è un uomo capace di evolvere e di vivere una vita divina sulla terra e di dare un senso a questo suo transito. Esiste l’uomo? Un uomo capace di esplorare l’ignoto, di gratitudine profonda e di celebrare il dono mistero di questa vita e di non essere questo spunto insignificante, egocentrico ed aggressivo, adoratore del nulla e del mercato?
- Esiste il mistero dentro e la meraviglia fuori, la luce nell’abisso e l’oscurità nel sole, il sole sotterraneo nella materia e la materia invisibile intorno al sole e tu che dici ‘io” forse sei solo un passaggio segreto, la porta, la strada che unisce il cuore del mondo con la sorgente del sogno.
- Danza oltre ogni Illusione. Oltre la disillusione. Oltre ogni volontà di potenza. Oltre la imposizione della tua impotenza. Oltre ogni desiderio. Oltre la morte del desiderio. Oltre il tuo canto. Oltre il disincanto. Oltre la esaltazione di te stesso. Oltre la distruzione di te stesso. Oltre il giudizio. Dentro il dissenso. Danza oltre le parole e dentro la musica. Oltre quello che dicono gli altri. Oltre quello che tu dici degli altri. Oltre i monologhi, dentro il dialogo. Verso gli altri. Oltre te stesso. Danza. E basta